Basilicata, una delle mete emergenti del turismo italiano e internazionale, terra ricchissima di storia, tradizioni e un’enogastronomia emergente.
Considerata ingiustamente una regione periferica, la Basilicata è oggi una delle mete emergenti del turismo italiano e internazionale, terra ricchissima di storia, tradizioni e un’enogastronomia emergente. Sarà il fascino della sua natura primordiale, delle incredibili estensioni boschive, dei borghi solitari che appaiono congelati all’epoca medioevale? O forse il cielo terso, le acque sorgive (la Basilicata è la regione idrogeologicamente più ricca d’Italia), le spiagge dorate del Mar Jonio (culla di ricchissime colonie greche) o le incredibili asperità delle coste tirreniche, su cui svetta il famoso Cristo di Maratea?
I tesori della Basilicata sono tra i più variegati della Penisola: la catena del Sirino, le montagne del Pollino, le piccole dolomiti lucane, la piana jonica, i calanchi di Montalbano e il paesaggio lunare e antichissimo di Matera, i cui Sassi rappresentano il cammino della civilizzazione umana dai tempi più remoti.
Per non citare il Vulture, paradiso naturalistico e area d’eccellenza vitivinicola. Qui i suoli di origine vulcanica conferiscono a vini un’incredibile mineralità, segno distintivo della zona. Sul Vulture si coltiva il vitigno autoctona della Basilicata, la Malvasia di Basilicata (a bacca bianca e a bacca nera), ma il vero protagonista è l’aglianico, considerato a tutti gli effetti il più nobile e prestigioso vitigno dell’Italia meridionale.
La cucina lucana si distingue per la semplicità dei gusti, figli di tradizioni contadine e materie prime d’eccellenza. I peperoni cruschi (cioè croccanti, utilizzati in mille ricette), la rafanata (frittata di patate, rafano e pecorino), la cicoria e fave, il pane cotto (con uova, porri e peperoncino), il baccalà a ciuredda (con pomodori e cipolle), l’acquasala (che come ingrediente base ha il pane raffermo condito con uovo, pomodori, cipolla e peperoni cruschi). Orgoglio della Basilicata sono le coltivazioni di fragole, soprattutto nel Metapontino, e gli sconfinati campi di grano duro, da cui si ottiene il famoso pane di Matera, dall’inconfondibile pasta gialla, eccezionale per forma, croccantezza e consistenza.