Altro che isola, la Sicilia è un piccolo continente. C’è il mare, ci sono le montagne. C’è l’entroterra con i campi di grano. Ci sono le colline rigogliose, le fertili pianure e gli aridi altipiani, le isole vulcaniche.
Altro che isola, la Sicilia è un piccolo continente. C’è il mare, ci sono le montagne. C’è l’entroterra con i campi di grano. Ci sono le colline rigogliose, le fertili pianure e gli aridi altipiani, le isole vulcaniche. C’è soprattutto, un’incredibile ricchezza culturale, figlia di una storia multietnica, che ha visto transitare le principali civiltà del Mediterraneo: Fenici, Latini, Greci, Bizantini, Saraceni, Normanni, Spagnoli. La Sicilia è un meraviglioso “patchwork” di tradizioni, storie, uomini e paesaggi che hanno saputo amalgamarsi e dare vita ad uno spirito autentico, gioioso e pittoresco, ben rappresentato dal sincretismo architettonico del capoluogo: Palermo.
In Sicilia c’è il vino, e che vino! Dopo secoli passati in panchina, i vini dell’isola stanno guadagnando il posto di titolari nella prima squadra dell’enologia internazionale. Vitigni autoctoni come il nero d’avola, il frappato (a bacca rossa) o il grillo, il catarratto e il grecanico (a bacca bianca) stanno svelando la loro vera vocazione. Ma anche vitigni internazionali come syrah, chardonnay, merlot e cabernet sauvignon trovano nella Regione espressioni di qualità.
Tra le principali regioni vitivinicole della Sicilia ci sono l’Etna e Marsala. Sul vulcano più alto d’Europa, abbarbicati alla montagna, nascono grandi vini, bianchi con un’acidità vera e profumi mediterranei; rossi in cui corpo e freschezza si danno “battaglia”. La personalità esuberante dell’enologia etnea è diventata, grazie al tenace lavoro dei suoi produttori, un’importante punto di riferimento del panorama vinicolo internazionale. A Marsala, invece, le “radici” del vino affondano nel XVIII secolo e sono legate ai commerci dell’Impero Britannico. I marinai inglesi avevano imparato a “tagliare” i vini locali con acquavite per poterli conservare durante il viaggio. Da questa usanza nacque un vino a metà strada tra lo Sherry e il Madeira, il «Marsala» appunto, amato tanto a Londra quanto in tutta Europa.
La cucina siciliana merita un plauso per gusto e fantasia. Simbolo dell’isola sono i dolci: la cassata, le granite (che qui si consumano con le brioche), la pasta di mandolre, il cioccolato di Modica e gli intramontabili cannoli con la ricotta. Come non citare però gli arancini, la pasta con le sarde, la caponata, il cous cous di pesce e le panelle, frittelle di farina di ceci che sono diventate la bandiera dello street food della Regione.