05 Settembre 2024
Lasciato alle spalle il caldo estivo e le lunghe giornate di sole, le Cantine Ceretto si preparano alla stagione più vivace dell’anno: l’autunno, con i suoi sapori, profumi e colori.
Fermento in campagna a settembre, alla rincorsa dei grappoli maturi da trasportare nelle cantine di proprietà ad Alba, Castiglione Falletto, Barbaresco e Santo Stefano. Qui il tempo sarà lungo, scandito dagli invecchiamenti dei Barolo e Barbaresco che anno dopo anno regaleranno emozioni diverse.
Vini da raccontare, riflesso di un territorio variegato, caratterizzato da terroirs diversi che infondono ai vini un’identità precisa, decifrabile al naso e all’assaggio. Il Nebbiolo è in assoluto la varietà che più esprime le differenze territoriali.
«Nel disegnare il percorso da proporre ai nostri ospiti non può mancare la Degustazione dei Cru. La magia del Nebbiolo risiede nella capacità di esprimere il terroir come poche altre uve al mondo. Attraverso l’assaggio di alcuni dei nostri vigneti più iconici mostriamo le molteplici espressioni che il Barbaresco e il Barolo possono avere» spiega Selena Castelnuovo, hospitality manager in Ceretto.
Raccontare i 9 cru, tra Barolo e Barbaresco, significa porre l’accento sulle peculiarità territoriali di ciascun fazzoletto di terra che compone il panorama vigne di proprietà (180 ettari circa, condotti in biologico e seguendo anche pratiche biodinamiche). In secondo luogo, non si può prescindere dalla capacità di questi vini di evolvere nel tempo. “Barbaresco e Barolo in verticale” è il percorso per coloro che vogliono indagare le differenze fra le varie annate di questi due vini che hanno definito l’identità delle colline di Langa.
L’autunno porta con sé un’altra materia prima di grande pregio: il Tartufo Bianco d’Alba, rarità di questi boschi. E come lui, preziosi sono il Barolo Bricco Rocche, la vigna più piccola dell’intera denominazione, nonchè monopole della Famiglia Ceretto, acquistata nel 1978. Un nome che porta con sé molte informazioni, bricco è infatti la sommità della collina e il luogo ideale dove mettere a dimora una vigna. Nel percorso “Rarità” rientra anche un altro alfiere di casa Ceretto, il Barbaresco Asili, appezzamento che costituisce la prima di una serie di acquisizioni dei Ceretto e che quest’anno celebra i 50 anni dalla prima vendemmia avvenuta nel 1974. Il team accoglienza pone l’enfasi su queste due eccellenze in una verticale di 3 annate per mettere a confronto due vini dal grande potenziale evolutivo nonché simboli delle cantine Ceretto.
Con il tempo, la famiglia Ceretto ha deciso di aprirsi ad altri canali, è così che nel 1994 viene fondata la Relanghe, azienda di produzione dolciaria che mira alla valorizzazione di un altro frutto tipico della zona: la Nocciola Piemonte IGP declinata nelle ricette della tradizione come il torrone.
Al 1999 risale invece la ristrutturazione della Cappella del Barolo, sulla cima della vigna Brunate (La Morra), a cura di Sol LeWitt e David Tremlett. Da qui iniziano una serie di progetti che guardano all’arte come mezzo per far vivere e sostare fra le colline delle Langhe.
L’esperienza si allarga nel 2005 con l’apertura di due progetti ristorativi insieme allo chef Enrico Crippa. Piazza Duomo, tre stelle Michelin nel pieno centro di Alba con una proposta di alta gastronomia e La Piola, già dal nome un chiaro rimando alla tradizione e alle sue ricette.
Non resta che scoprire le colline di Langa, gustare sapori e profumi di questo territorio, con calice alla mano, pronti ad immergervi nel mondo Ceretto.