Le colline del Prosecco sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità

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Le colline del Prosecco sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità

16 Marzo 2020

Visita ai territori recentemente messi sotto tutela dall’Unesco: il cui panorama migliore si gode dalla cima di Col Vetoraz.


Il 7 luglio, il World Heritage Committee dell’Unesco ha aggiunto le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene alla lista dei Patrimoni dell'Umanità, dichiarandole un paesaggio culturale unico e da proteggere.

Un paesaggio culturale da proteggere

L’Unesco riconosce i territori che costituiscono un particolare esempio di insediamento umano tradizionale, dove l’uso positivo del suolo sia rappresentativo di una cultura e abbia creato un paesaggio unico. In questa piccola area della provincia di Treviso oggi messa sotto tutela si producono le eccellenze qualitative del Prosecco: il “Valdobbiadene DOCG” e il “Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG”. 

Il World Heritage Committee ha giudicato lo straordinario valore universale di queste colline ed ha evidenziato come la protezione del paesaggio rurale sia stata garantita in particolare dalle regole di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, che promuove il mantenimento dei vigneti, dei ciglioni e di altre caratteristiche tradizioni locali e tutela la biodiversità e gli ecosistemi associati. 

I vigneti terrazzati, eredità del XVII secolo

Si tratta di un angolo del Nord-Est italiano che offre qualità sceniche uniche al mondo: pendii impervi; vigneti terrazzati con i caratteristici ciglioni; un paesaggio a scacchiera fatto di filari e pendenze; dorsali collinari vitate inframmezzate a foreste e villaggi.

L’area è stata modellata con un enorme lavoro umano sin dal XVII secolo e ancora oggi richiede per esser coltivata fatica estrema, consentendo un ricorso limitato alle macchine. Quest’impegno è divenuto elemento distintivo della viticoltura locale e simbolo di un più ampio, unico paesaggio culturale. Il riconoscimento dell’Unesco viene per questo: il valore dei prodotti tipici più pregiati è legato sì ai processi produttivi, ma anche alla dote non riproducibile rappresentata dal paesaggio e dall’uomo che vi opera. 

Col Vetoraz, la cima più alta del Cartizze

Il punto più adatto per riempirsi gli occhi di questo spettacolo è la sommità di Col Vetoraz, a fianco del “Mont” di Cartizze, in Santo Stefano di Valdobbiadene: siamo sulla cima più elevata del Cartizze, a quasi 400 metri: da qui lo sguardo può abbracciare l’intera area, con le Alpi a fare da fondale scenico e le vigne arrampicate sulle pendenze violente della collina.

In questo luogo privilegiato coltiva la vite da quasi 200 anni la famiglia Miotto, un cui discendente, Francesco, oggi conduce l’azienda battezzata con il nome del luogo (Col Vetoraz, LINK2 appunto) insieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua. Con oltre 250 premi e il riconoscimento del mondo enoico, Col Vetoraz è indiscutibilmente diventata un punto fermo nella qualificazione di questa magnifica terra.

Il Prosecco? Si chiama Valdobbiadene DOCG

Col Vetoraz ha un legame così stretto con i luoghi da essersi ribellata alla scelta fatta nel 2009, quando “Prosecco” è diventata una denominazione estesa su nove province tra Veneto e Friuli. La semplice distinzione tra "Prosecco" (il vino prodotto nei territori creati nel 2009) e "Prosecco Superiore" (il vino prodotto nelle colline storiche di Valdobbiadene e Conegliano) ha cessato di trasmettere la precisa identità originaria. A partire dalla vendemmia 2017 Col Vetoraz ha quindi tolto la parola “Prosecco” da tutte le sue etichette e dalla comunicazione, utilizzando unicamente la denominazione "Valdobbiadene DOCG", considerata l’espressione vera delle proprie radici. 

Venite ad assaporare il racconto dei vini

Allevamento e vendemmia interamente manuali, con uve provenienti esclusivamente dalla fascia pedemontana del sistema collinare Conegliano-Valdobbiadene e vinificate separatamente per ogni vigneto, rendono la tenuta agricola Col Vetoraz il protagonista di una “viticultura eroica”, che frutta bottiglie pluripremiate in tutto il mondo. La degustazione è offerta in una sala il cui affaccio sulle colline intorno, interamente vetrato, consente la sinestesia tra gusto e vista, mentre l’udito assapora il racconto dei vini qui prodotti, suggestivamente narrato dal personale dell’azienda.



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