07 Settembre 2020
Una volta conosciuti solo come Super Tuscans, i vini di Bolgheri si stanno guadagnando sul campo una nuova e ben delineata identità territoriale
Per l'Italia del vino gli anni '80 sono come la rivoluzione culturale del '68. Un cambiamento drastico e netto che - a partire dallo scandalo dell'etanolo - ha investito ogni aspetto della vitivinicoltura nazionale. Negli anni '80 tutto è cambiato per cambiare davvero. Il vino ha cominciato a legarsi in modo indissolubile al suo terrori e ogni aspetto agronomico ed enologico ha compiuto un salto di qualità.
È in questi anni che Bolgheri diventa Bolgheri, dimostrando che un blend bordolese prodotto in Italia, assaggiato alla cieca da una commissione internazionale, può battere i " bordolesi veri", prodotti sulle coste dell'oceano almeno dal XII secolo. Era il 1985 e il Sassicaia veniva celebrato come il miglior Cabernet Sauvignon al mondo.
Il successo del Sassicaia si deve a un uomo, Mario Incisa della Rocchetta, che impiantò il primo vigneto di Cabernet nel 1944 a Castiglioncello. Lui e la sua famiglia lo bevevano come vino da tavola, e fu invero commercializzato solo nel 1968. Dopo l'85, i critici presero a chiamarlo Super Tuscan - ancora un altro nome incisivo - e questo soprannome è rimasto. Bolgheri fu battezzata dai Super Tuscan, ma anno dopo anno ha dimostrato di essere una regione vitivinicola molto più complessa e, soprattutto, dotata di un'identità inconfondibile.
Una zona nuova su colline ancestrali
La regione di Bolgheri è una zona vinicola della Maremma che corre parallela alla costa toscana in provincia di Livorno. È diversa da altre regioni vinicole italiane perché è sorprendentemente nuova per un paese così antico. La Maremma era una palude a memoria d'uomo e completamente prosciugata solo negli anni '30. Che sorpresa è stata scoprire che i terreni fertili e alluvionali sarebbero stati favorevoli alla coltivazione della vite, soprattutto di varietà francesi. Inoltre, a differenza di molti altri prestigiosi territori vitivinicoli in Italia (come il Barolo e il Barbaresco in Piemonte, le alture terrazzate di Valdobbiadene in Veneto o le zone del Chianti Classico e Montalcino in Toscana), Bolgheri è relativamente pianeggiante e di bassa quota. I suoi nuovi vigneti rendono questa zona incredibilmente interessante per il futuro, perché i filari tendono a migliorare i propri frutti con l'età.
Che ci fanno i vitigni francesi in Italia?
Il trio dei vitigni bordolesi fa la parte del leone nei vini di Bolgheri: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Gli uvaggi possono includere anche Petit Verdot, Syrah e Sangiovese. Alcuni sviluppi recenti includono vini monovarietali e vini bianchi a base di Vermentino, Sauvignon Blanc o Voignier. Il superstar dei vini di Bolgheri è il Bolgheri Superiore DOC; le altre due denominazioni sono Bolgheri DOC e Bolgheri Sassicaia DOC. Le varietà francesi non sono semplicemente un volo di fantasia, ma sono state piantate nella zona della Maremma sin dal 1700; e l'esilio di Napoleone nella vicina isola d'Elba all'inizio del XIX secolo ha incoraggiato ulteriormente la piantagione di talee francesi. Per chiunque conosca l'orgoglio italiano potrebbe sembrare ironico come le varietà francesi abbiano colonizzato quest'area, ma a Bolgheri è la qualità che conta, non il campanilismo.Vineyard in Bibbona, Bolgheri - © Courtesy of SapaioMade for terroir
I vini di Bolgheri sono famosi per esprimere il proprio terroir. Mentre molti altri vini italiani prendono il nome da uve autoctone o possono essere prodotti solo con quantità rigorose di varietà autoctone, i vini Bolgheri "puntano" direttamente a raccontare la terra da cui provengono. Il mare è una delle caratteristiche distintive del luogo. La terra gode della diffusa luce del sole e dei suoi brillanti riflessi sull'oceano, di un clima costiero favoloso, ed è baciata da una brezza marina che arieggia le viti e mitiga le temperature. I vigneti sono incuneati tra colline boscose e uliveti secolari, e i terreni sono alluvionali e ricchi di minerali, sabbia, calcare, argilla, ciottoli e roccia vulcanica a est. Questa influenza solare e marittima si ritrova in tutti i vini rossi.
Visitare il borgo di Bolgheri
La cittadina di Bolgheri merita una visita. Si tratta di un incantevole borgo medievale con un castello in mattoni rossi che è stato di proprietà della nobile famiglia Della Gherardesca sin dal 1200. La prima cosa che colpisce è il famoso Viale dei Cipressi, un rettilineo lungo circa 5 km costeggiato da alti e maestosi cipressi che porta dritto al Castello di Bolgheri. Il famoso poeta italiano dell'Ottocento Giosuè Carducci ha scritto di questo luogo nella sua poesia “Davanti a San Guido”. Al di là delle sue antiche mura cittadine c'è un angolo di Toscana che sembra un passo indietro nel tempo, una piccola oasi di fascino toscano e aristocratico. Il paese è costellato di negozi e ristoranti, ordinato e ben curato, ed è interamente pedonale. Una tappa obbligata è all'Enoteca Tognoni per una bottiglia o un bicchiere di vino da degustare in tranquillità.