12 Giugno 2024
L’Alta Langa è un territorio di alta collina nel Sud del Piemonte, a ridosso dell’Appennino, dove si rinnova la grande tradizione che fa di questa regione la culla dello spumante italiano di qualità. Infatti, da qualche anno Alta Langa è anche il nome di uno spumante a denominazione di origine controllata e garantita di particolare pregio.
L’origine certificata, l’indicazione obbligatoria in etichetta
dell’anno di produzione, la raccolta manuale delle uve e la produzione limitata
fanno di Alta Langa uno spumante artigianale unico e di grande prestigio. Grazie
al lungo affinamento sui lieviti, in bottiglia, il vino è elegante e complesso,
di caratteristica sapidità, longevo.
Alta Langa
DOCG è un metodo classico “millesimato”: questo significa che ogni bottiglia deve
riportare in etichetta l’indicazione dell’anno di vendemmia.
I vigneti di Tenuta Carretta
per la produzione di Alta Langa sono impiantati a Cissone, un comune che si
trova a 660 metri sul livello del mare, in un’area caratterizzata da
meravigliose estensioni boschive, noccioleti e pascoli: una biodiversità ormai rara
nella Langa più bassa dove, al contrario, domina la monocoltura della vite.
Queste colline “alte” si sono
dimostrate il luogo ideale per la coltivazione di varietà come il Pinot noir,
coltivato nel territorio delle Langhe da oltre un secolo e mezzo e impiegato
oggi, insieme con lo Chardonnay (arrivato invece solo una cinquantina di anni
fa) per produrre lo spumante vinificato con il tradizionale Metodo Classico che
dal 2002 ha ottenuto il riconoscimento della DOC (e la DOCG dal 2011).
SUOLO
E CLIMA DELL’ALTA LANGA
A Cissone, sul versante chiamato
Airali (da cui prendono il nome le etichette aziendali) Tenuta Carretta coltiva
circa 6 ettari di vigneto a pinot nero e 2 ettari a chardonnay, piantati
dal 2015 in poi. I suoli sono di origine marina sedimentaria, originatisi nel
Miocene da antichi fondali marini, esattamente come quelli della Bassa Langa.
Ma qui prevalgono marne calcareo limose, con argille non preponderanti e uno
scheletro pietroso. È la cosiddetta pietra
di Langa, secolarmente impiegata per la costruzione dei casali e dei
muretti a secco che caratterizzano l’ambiente, oggi ancora utilizzata come
finitura di pregio nell’edilizia locale. L’origine della pietra di Langa è da
ricercarsi in frane sottomarine che andavano a sovrapporre strati di sabbia a
fondali fangosi, finché, l’incredibile pressione degli oceani ancestrali
compattava il tutto, creando lastre di marne (a prevalente composizione
sabbiosa) cementate dai carbonati presenti nell’acqua.
Questo suolo “pietroso”, unito
al clima più freddo delle colline dell’Alta Langa - spazzate dai venti
provenienti dalle Alpi e dall’Appennino Ligure - costituisce il microterroir
ideale per i vitigni che amano i climi rigidi e danno il massimo in condizioni
“difficili”. Su tutti, appunto, pinot noir
e chardonnay, che regalano uve in grado di dare freschezza e acidità adatte
alla produzione di grandi spumanti.