Col Vetoraz: territorio, vino, arte

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Col Vetoraz: territorio, vino, arte

23 Maggio 2022

Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle, parte delle celebri colline del Cartizze da cui ha origine questo vino pregiato.


È proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente della famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi, crescere e raggiungere in pochi anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi.

Grande rispetto per la tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito, negli anni, di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali.

Perché la filosofia di Col Vetoraz è semplice: seguire scrupolosamente un metodo che preservi l'integrità espressiva del frutto di partenza per riuscire ad ottenere gli equilibri e le armonie naturali che la vite ci ha donato. D’altra parte, il territorio delle colline di Conegliano Valdobbiadene, oggi Patrimonio Unesco, è già un’eccellenza in sé, di indiscussa unicità e immenso valore culturale, storico, paesaggistico.

Al rispetto del territorio, a cui si guarda come prima e originale fonte qualitativa del vino, Col Vetoraz ha scelto un percorso di rigida selezione delle uve, come  racconta Loris Dall’Acqua, Amministratore Delegato ed enologo di Col Vetoraz: “Raccogliamo una quantità d’uva nettamente superiore ai nostri fabbisogni prediligendo l’area dai terreni calcarei e silicei di origine miocenica con le maggiori caratteristiche di eccellenza per la produzione di uve di qualità, per scegliere alla fine solo il meglio. Esigiamo che i nostri viticoltori sposino i principi produttivi dell’azienda per evitare, in fase di imbottigliamento, ogni tipo di addizione al vino. Lavoriamo esclusivamente con pulizie fisico-meccaniche fin dalla pigiatura e non facciamo ricorso ad alcun trattamento che possa alterare l’armonia naturale del vino. Sono convinto infatti che eleganza, armonia ed equilibrio siano la chiave della piacevolezza dei nostri spumanti”.

Un percorso di eccellenza che consente a Col Vetoraz di assestarsi ogni anno su oltre 2.300.000 kg di uva Docg vinificata, da cui viene selezionata una produzione annuale di 1.250.000 di bottiglie vendute grazie a un profondo rispetto della materia prima, la Natura. Il 20% delle uve proviene dai vigneti di proprietà, la parte restante viene coltivata da 72 viticoltori di fiducia, scelti nel corso degli anni tra coloro che rispettano i criteri qualitativi della cantina e ai quali viene offerta una consulenza agronomica diretta. Il risultato è una produzione di Valdobbiadene Docg di altissimo livello, che ha contribuito a rendere Col Vetoraz tra le più autorevoli realtà della denominazione.


UN ESPERIENZA D’ARTE IMMERSIVA

Oggi Col Vetoraz celebra la straordinarietà del suo territorio con una mostra inedita e coinvolgente.

Un vero e proprio incontro di eccellenze, il Valdobbiadene DOCG e le opere d’arte di Arianna Gasperina, che si uniscono a celebrare l’esaltazione dei cinque sensi. È ciò che si può ammirare nella sala accoglienza di Col Vetoraz a Santo Stefano di Valdobbiadene, che da febbraio a luglio 2022 diventa la casa delle sculturee lignee dell’artista pordenonese, in arte Arya.

Un’occasione in più per decidere di raggiungere il punto più alto tra le colline del Cartizze, e concedersi un’esperienza immersiva che coinvolge tutti i sensi. Degustare un Valdobbiadene Docg, accolti e guidati dal personale competente e professionale, mentre si ammira la potenza evocativa delle sculture, e uscire poi sulla terrazza panoramica per posare lo sguardo sull’imperdibile distesa dei vigneti.

"Rispetto, sensibilità, attenzione e cura per la terra, ascolto e adattamento ai ritmi della natura evitando forzature sono elementi - continua Loris Dall’Acqua, che avvicinano il nostro universo enologico a quello artistico: un vino che sa trasmettere armonia nei profumi ed equilibrio nel gusto, con eleganza e mirando sempre all’eccellenza, in fondo è già di per sé un’opera d’arte.”


Le creazioni di Arianna Gasperina sono di forte impatto e si ispirano alla figura femminile, con incursioni nel sacro, realizzate utilizzando la sua materia prima preferita, il legno (pino cembro, larice, cedro del Libano). Le sue donne si sprigionano prepotentemente dalla materia: donne contro vento, angeli per unire il cielo con la terra, e anche bambini.

L’artista, dallo stile figurativo fresco ed impetuoso, scolpisce il legno al novanta per cento a motosega, per poi definire le figure solo in alcuni punti con l'ausilio di scalpelli e raspe, per conferire maggiore finezza, creando un contrasto con le parti grezze in un gioco di pieni e vuoti. La sua arte nasce da un forte desiderio di condivisione pura di emozioni e di idee che nascono dal profondo e da una ricerca costante. Grazie ad un istinto innato, e con l’aiuto della tecnica, le sue opere arrivano a dialogare nella semplicità. Tutto questo attraverso il legno, materia viva con un proprio carattere, che si deteriora e si modifica nel tempo, proprio come noi.

L’esposizione di Arianna Gasperina segna l’inizio di un lungo percorso che lega Vino e Arte, poiché ogni sei mesi la Sala Accoglienza di Col Vetoraz darà spazio a un artista diverso.

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