Tenuta Carretta, vocazione Nebbiolo

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Tenuta Carretta, vocazione Nebbiolo

27 Aprile 2021

Duttile, ma non malleabile. Il nebbiolo è il vitigno più coltivato di Langhe e Roero.


Il Nebbiolo è duttile, perché sa adattarsi al terreno dove viene messo a dimora, esprimendo in meglio della terra che ha a disposizione. È duttile perché se suoli e microclima cambiano, anche lui, nel bicchiere, cambia.

Ma è tutt’altro che malleabile. Il nebbiolo non si piega al volere del vignaiolo o dell’enologo, non facilmente almeno. È orgoglioso, fiero, pienamente consapevole della sua capacità di adattamento: “legge” il terreno dove cresce e restituisce quanto ha imparato, qualità e difetti compresi.

È forse per questo che il nebbiolo non è un vitigno internazionale: si contano sulla punta delle dita i territori dove si esprime al meglio. Il Piemonte è uno di questi, la più importante culla del nebbiolo al mondo. E, se dovessimo fare una piramide del prestigio, non potremmo negare che Langhe e Roero svettano per la qualità delle denominazioni a base nebbiolo, attestandosi come le colline più vocate a portare il nebbiolo ai vertici.

Chi coltiva il nebbiolo lo sa molto bene: poche centinaia di metri di distanza tra due vigneti possono dare risultati molto diversi. Ma soprattutto lo attestano il Barolo, il Barbaresco e il Roero: vini che hanno saputo dimostrare grande carattere pur nelle diverse individualità, tali da portarli (per ora i primi due, ma il Roero è a ruota) sulle vette dell’Olimpo enologico mondiale. Tre gemelli diversi che, a un pugno di colline di distanza (rispettivamente a Ovest, a Est e a Nord della città di Alba) hanno rivelato chi l’austera potenza, chi la versatile eleganza, chi infine la raffinata suadenza del vitigno nebbiolo.

E dove non nasce né il Barolo, né il Barbaresco, né il Roero, sempre nei pressi della città di Alba, il nebbiolo dà origine al Nebbiolo d’Alba, un vino da bere più giovane, ricco di note fruttate. C’è infine il Langhe Nebbiolo, la cui area di produzione comprende tutte le Langhe, le colline poste alla destra orografica del fiume Tanaro, e quelle del Roero, alla sinistra.

Sebbene sia possibile trovare aziende che vinificano molte tipologie di nebbiolo, è davvero raro trovare cantine che hanno vigneti di proprietà ubicati nelle diverse aree di origine dei vini a base nebbiolo. Tenuta Carretta è una di queste. La cantina di Piobesi d’Alba coltiva e vinifica direttamente il nebbiolo dalle colline del Barolo, da quelle del Barbaresco, dall’Albese e dal Roero. Una vocazione che si esprime in modo articolato attraverso etichette che, dalla piacevole beva di un Nebbiolo d’Alba, salgono in complessità fino al vertice del Barolo Cannubi (di cui Tenuta Carretta vinifica anche una Riserva in edizione limitatissima) passando per il Langhe Nebbiolo e il Barbaresco.

Bisogna infine ricordare che, parlando di vini a base nebbiolo, Tenuta Carretta può vantare la provenienza delle sue uve da prestigiose Menzioni Geografiche Aggiuntive (MeGA), le micro aree vocatissime ufficialmente delimitate, come Cannubi per il Barolo, Garassino per il Barbaresco e Bric Paradiso per il Roero.

Anche il Nebbiolo d’Alba di Tenuta Carretta può vantare una straordinaria particolarità: è un vino, infatti, che proviene da un singolo vigneto ubicato nel comune di San Rocco Seno d’Elvio, il podere Tavoleto, ed evidenzia l’impegno di Tenuta Carretta a collegare in maniera sempre più diretta l’uva nebbiolo ai territori in cui nasce e matura, e di cui porta, dentro di sé, il segno.

TUTTE LE ETICHETTE DI TENUTA CARRETTA A BASE NEBBIOLO

Cannubi BAROLO DOCG e Cannubi BAROLO DOCG RISERVA “Franco Miroglio” | Del Barolo, Cannubi è la menzione più storica e prestigiosa. Grazie all’ottima esposizione e al particolare microclima che avvolge i vigneti, Cannubi dona vini di grande carattere, eleganti e longevi. Tenuta Carretta vinifica il Barolo Cannubi anche nella versione Riserva, ovvero con affinamento minimo di minimo di 60 mesi, di cui almeno 36 in botte e 18 in bottiglia.

Cascina Ferrero BAROLO DOCG | È un Barolo dal sapore caldo e pieno, vinificato secondo la tradizione. I tannini morbidi ed eleganti conferiscono al vino personalità, carattere e lunga persistenza.

Cascina Bordino BARBARESCO RISERVA DOCG | Le uve per la produzione del Barbaresco Riserva Docg Cascina Bordino vengono raccolte negli omonimi vigneti di proprietà situati sul versante orientale del Comune di Treiso. Sono appezzamenti tra i meglio esposti dell’intero versante collinare, con forti pendenze e terreni di arenaria con inserzioni di marne siltose grigie, che rendono il suolo magro e compatto.

Garassino BARBARESCO DOCG | Garassino è una zona viticola delimitata di Treiso, nota per la personalità e l’eleganza dei vini. Questo Barbaresco ne è la prova: complesso, armonico e suadente.

Bric Paradiso ROERO DOCG RISERVA | Bric Paradiso è il nome del vigneto di nebbiolo che fa parte della Tenuta, citato sui documenti già dal 1878. Il vino esprime tutti i caratteri e le tipicità del Roero Docg, vino principe delle colline a sinistra del Tanaro: eleganza e piacevolezza.

Tavoleto NEBBIOLO D’ALBA DOC | Dal Podere Tavoleto a San Rocco Seno d’Elvio, in comune di Alba, hanno origine le uve nebbiolo destinate a dar vita a questo vino strutturato, armonico, vellutato ed elegante.

Podio Podium Serrae LANGHE NEBBIOLO DOC | La vigna del Podio compare nel 1467, quando il conte Damiano dà a coltivare ai massari le sue terre. La metà delle uve prodotte deve essere condotta al castello, ma quelle del Podio sono riservate al signore (“salvo et riservato vites Podi Serrae”). Il vino è elegante, armonico, con tannini morbidi.

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